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Immagine del redattoreMarco Rutilli

MotorPrototype Tales - Ecco chi c'è dietro telaio e motore: 2B Garage

Vi raccontiamo perché abbiamo deciso di affidarci proprio a loro per amalgamare e sviluppare le novità della nostra moto preferita


Anche nel nostro Paese, benchè rare, ci sono realtà professionali giovani che esaltano il talento, proprio perché nascono da mentalità giovani e vincenti: Matia Bettio ne è un esempio. Padovano, classe ’84, da sempre legato al mondo dei motori ed oggi socio di una officina che ha le carte in regola per diventare un punto di riferimento nel settore racing.


Matia lavora da sempre nel mondo dei motori, che frequentava già da bambino correndo con i kart a livello agonistico fino ai 15 anni; mentre con le due ruote, in modo amatoriale, non ha ancora smesso. Come tecnico, invece, mi rivedo nella sua storia, in quanto anche lui proviene da una scuola fatta di corse: tra CIV, Campionato Europeo Velocità, Trofeo Alpe Adria, SBK con il Team Bertocchi, e HRC Cross 250 attraverso la sua mandante Italiana con Martin Racing, può vantare un curriculum di tutto rispetto.

Ma come tutti quelli che vivono a cannone sempre e comunque, ad un certo punto sentì il bisogno di fermarsi, e così nel 2012 decise di prendersi un anno sabbatico (che poi fu un anno e mezzo) : si trasferì in Australia per tornare in terra natia nel 2014, e aprire la sua prima attività, Dr Moto. Con la volontà costante di migliorarsi e di crescere, fonda nel 2016 2B Garage con il suo socio Igor Bazzolo, inglobando ed integrando così al suo bagaglio di esperienze quelle del socio nell’arte della vendita, e acquisendo anche un centro revisioni.

Ma Matia è un vero tecnico, ed in un certo senso è un misto tra la vecchia scuola e i nuovi obbiettivi del motorsport. Infatti da sempre è un appassionato di special da corsa, un po’ come le vecchie SBK, ma ha uno sguardo attento anche verso il futuro, essendo uno dei fondatori della startup Corvedo (di cui presto vi parlerò su queste pagine) impegnata nello sviluppo di una interessante Moto3 elettrica.


Presente e futuro

2B garage vuole essere riconosciuta come una engineering a tutti gli effetti, e persegue il suo obbiettivo cercando soluzioni ottimali per la realizzazione di moto special su misura delle necessità dei propri utenti a 360°. Infatti non sono semplicemente degli assemblatori di parti fornite da terzi, ma sono anche produttori di alcuni dettagli fatti su misura e ragionati sulla base di anni di esperienze dirette ed indirette, potendo appoggiarsi ad amici che hanno esperienze in campo aerospaziale o nella lavorazione di materiali speciali.

Ad oggi vantano tra le loro realizzazioni anche interi telai, piastre di sterzo o forcelloni. Ovviamente realizzare campionature e pezzi unici assecondando le richieste del cliente, è gratificante da un punto di vista professionale, ma impedisce quelle produzioni in larga scala che permetterebbero un utile economico tale da poter abbattere il costo unitario. Va da sé che questo sia a scapito di una certa competitività in ambito commerciale, ma garantisce una qualità sartoriale sulle modifiche apportate alla moto in oggetto, che molti altri produttori non scelgono come linea guida.

Volete un altro esempio? Un esercizio di meccanica su cui Matia sta lavorando nei suoi rari momenti liberi è la realizzazione di una Moto3 fatta interamente in casa, carene in carbonio comprese. La particolarità di questo progetto è che l’intenzione di Matia è quella di avere una vera Moto3; ovvero non un insieme motore/telaio con rapporti peso/potenza simili ad una Moto3, ma una moto con dinamica di guida ed una cura artigianale nella realizzazione paragonabili ad una Moto3 da mondiale.

Onestamente, vista la cura che dedica ad ogni dettaglio su cui mette mano, sono sicuro che una volta finita sarà un oggetto del desiderio degno, e mi sbilancerei già ora nel dire che sarà anche una moto con una dinamica di guida degna di un prototipo. (Ma sappi, mio caro Matia, che io sono un po’ un San Tommaso… dovrai convincermi facendomela provare…)



La collaborazione con Sfida da Bar

Ma torniamo a noi: che cosa sta succedendo sulla MotorPrototype di Sfida da Bar?

”Smontando la moto ci si accorge da subito della grandissima qualità di tutti i componenti utilizzati, conferma per me del valore dei partner che avete scelto. Ovviamente, dal mio punto di vista, ci sono cose che avrei gestito diversamente, o che avrei proprio modificato in un altro modo. Diciamo che c’è tanta roba buona, ma si sposa poco...”. Sinceramente eravamo già perfettamente coscienti del livello dei componenti presenti sulla punta di diamante del parco moto di Sfida da Bar, ed in altrettanta onestà vi confido che anche io non ero entusiasta di tutti i lavori svolti… Diciamoci la verità: il tempo è tiranno, ed io non sono stato troppo addosso a tutti i partner nelle prime fasi di gestazione della nostra MotorPrototype, quindi mi accollo la totale responsabilità di questa mancanza di armonia di cui parla Matia.

”Comunque ora abbiamo fatto decisi passi avanti. Con poco abbiamo ottenuto molto sia da un punto di vista estetico che funzionale. Siamo riusciti, ad esempio, a togliere quasi due Kg tra telaio e forcellone soltanto lavorandolo per finiture. Poi abbiamo pensato anche al motore, ma senza esagerare. Alla fine la base è molto meglio di quanto in molti non pensino!”. E anche qui mi trovo completamente d’accordo con Matia. Ho avuto la possibilità di guidare una 675R stradale anni fa, e posso dire di aver trovato una moto divertente, facile, e con un motore straordinariamente elastico e intuitivo. A differenza di molte 4 cilindri in linea da 600cc, infatti, il motore a 3 cilindri da 675cc ha una curva di coppia piena e facilmente sfruttabile già da rotazioni molto basse, mantenendo tuttavia un allungo ben più che discreto. 

Per assurdo continua Matia ti direi che è, come base, migliore di tutte le motorizzazioni 600 degli stessi anni. Nel mondiale, così come nell’europeo, queste moto ottennero risultati di tutto rilievo già nelle prime gare, con il materiale della Casa; diciamo il primo step. Purtroppo poi, per ragioni che non conosciamo chiaramente benchè siano facilmente intuibili, lo sviluppo racing si è fermato, lasciando più spazio a podio alle altre Case.”. Una scelta poco condivisibile, a mio avviso, perché è ancora valido quell’antico adagio del motorsport “Win on sunday, sell on monday.” .



Preparazione impossibile?

Sulla base di quanto detto, capirai che il problema della preparazione di questo motore è reale… Noi, ad esempio, abbiamo lavorato i condotti, ma non puoi fare più di tanto. Cioè: questi condotti, di serie, hanno un disegno di ispirazione F1. Le sedi delle valvole sono lavorate con un profilo racing, così come i guidavalvola; la maggior parte delle lavorazioni sono fatte a macchina, e garantiscono una enorme resistenza. Diciamo che in generale questo motore è realizzato con in testa l’idea di progetto di un motore giapponese, ma con la voglia di realizzarlo come facciamo in Europa. Le componenti, la disposizione delle varie parti del motore, è tipica da motore Jap, insomma, ma le termiche sono fatte straordinariamente meglio, e sono molto più performanti!”.

Ovviamente parlando in un certo modo, ed andando in un certo senso verso un tecnicismo che è il mio pane, la mia intervista a Matia stava pericolosamente prendendo una deriva che avrebbe aperto capitoli interi di studi sulle flussodinamiche… Quindi cerco di fare di nuovo il punto, e lo interrogo come fossi un professore per arrivare a capire cosa mi dovrò aspettare da questa super revisione del lavoro svolto fin qui sulla nostra moto, e quello che hanno fatto loro sul motore.

”Dal momento che è estremamente difficile anche solo reperire alcuni particolari racing, perché ne hanno prodotti pochi, e sono difficilissimi da trovare, non ho potuto spingermi troppo oltre. Ho aumentato leggermente il rapporto di compressione, modificato la fasatura, e proceduto con la lucidatura di tutti gli elementi sottoposti ad attrito.”. 

Apro qui una parentesi veloce ma a mio avviso importantissima. Le finiture e le superfiniture sono processi che richiedono attrezzatura specifica ed esperienza. Se da una parte è vero che togliendo qualche centesimo per aumentare le tolleranze andremo ad “alleggerire” il lavoro del motore, velocizzando le rotazioni e di conseguenza migliorando tutto il range prestazionale, è altresì vero che un piccolo errore in queste lavorazioni sarebbe disastroso. Infatti un eccesso di lavorazione, e di conseguenza di rimozione di materiale, sfocerebbe in una inaffidabilità che potrebbe facilmente e velocemente portare a rotture meccaniche anche molto importanti, soprattutto in termini economici.

”Elettronicamente, inoltre, non abbiamo potuto fare molto per la stessa ragione. In realtà la centralina originale è valida, perché permette di riscrivere in modo abbastanza semplice, ed il programma è aperto, quindi facile da reperire gratuitamente. Il problema di contro è che non è specifico o dettagliato come un programma racing vero, quindi non si può giocare più di tanto con i valori nominali, gli anticipi, le pressioni… insomma, torniamo sempre al solito punto: poco materiale racing disponibile. Ma, come già detto, nel caso di questo motore non è un dramma: va già molto bene di suo!”.



Questa volta l’abbiamo fatta grossa… Abbiamo davvero scaricato nelle mani dei ragazzi di 2B Garage una bella patata bollente: preparare una moto destinata a correre, ma restando nelle logiche di Sfida da Bar. 

Da preparatore posso dirvi che non è mai semplice accontentare i clienti, a maggior ragione quando sono motociclisti veri ed abbastanza esperti, e mannaggia a noi di Sfida da Bar, quanto lo siamo! Affinare una moto così particolare come la nostra MotorPrototype potrebbe essere il sogno di qualsiasi preparatore, ma farlo con l’obbiettivo di un ordine di spesa contenuto, alla portata del canonico “uomo della strada” cui si riferisce il nostro format, è tutta un’altra questione.

Sulla carta quello che sta succedendo in quella officina mi piace. I primi dati che ci sono arrivati, dalle foto che ci tengono costantemente aggiornati sugli sviluppi e dai grafici delle bancate, sono convinto che ci siamo appoggiati a persone competenti ed appassionate almeno quanto noi.

Come sempre, l’ultima parola starà al cronometro, ed alle sensazioni del nostro tester ufficiale Federico Natali.

Ma lo dichiaro: giacchè ho avuto il privilegio di guidare questa moto nel suo primo step, non mi perderò l’occasione di valutarla nuovamente una volta che potremo rimettere le ruote in pista.

Sicuramente seguirà uno scambio di opinioni tra un vero pilota incapace meccanico ed un incapace pilota vero meccanico che sarà tutta da ridere… Ma chissà, magari potrete gustarvela in diretta!

Restate collegati.



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