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MotorPrototype Tales - Approfondimento sui technical partner - Radial Clutch

Aggiornamento: 28 apr 2020

In questo episodio andiamo nel cuore dell’azione dinamica, grazie al dispositivo antisaltellamento Radial Clutch.


Un sistema meccanico che impedisce il bloccaggio della ruota posteriore in staccata. Ma cosa significa nella guida reale? Può essere utile nella guida di tutti i giorni anche ad un non pilota? E poi: la stabilità in staccata è l’unico vantaggio che ne otteniamo?



Nel cuore di una frizione ci sono mille segreti...


Come tutti voi motociclisti saprete, la fase di frenata è una delle più delicate in assoluto, in virtù di quella naturale instabilità che è insita nella moto, e che viene accentuata in questa fase della guida in cui il carico di masse pilota/moto viene traslato verso l’avantreno. La stabilità, in questa fase, dipende moltissimo da alcuni fattori chiave che non sono legati all’abilità del conduttore, come ad esempio l'avancorsa, la geometria delle piastre di sterzo (di cui ho parlato approfonditamente in questo articolo https://www.sfidadabar.it/post/motorprototype-tales-approfondimento-sui-technical-partner-ima-special-parts ) ed ovviamente anche alle condizioni degli pneumatici e del fondo (sia esso asfalto, terra, o altro). Poi ci sono gli elementi che sono invece, passatemi il termine, intermedi: ovvero tutti quegli elementi meccanici la cui regolazione, e quindi relativa funzionalità, dipendono dal conduttore in virtù di quanto possano essere da quest’ultimo per l’appunto regolati o sostituiti; citiamo ad esempio di tutti le sospensioni, di cui avremo modi di parlare in modo approfondito tra qualche settimana.

Infine ci sono quelle componenti di cui quasi si ignora la capacità funzionale finché non si ha la fortuna di provarle, ed allora ci si apre giustamente un mondo…


Le mille variabili dell'assetto

Il mio primo contatto con questa azienda è stato nel mio habitat naturale, ovverosia in un circuito. All’epoca ero capotecnico di un team che correva nel CIV, e mentre noi tecnici lavoravamo sulla moto, ho sentito alle mie spalle una presentazione di un prodotto tecnicamente di livello così tanto alto, ma dettagliata in modo tanto impeccabile, che non ho potuto fare altro che alzare la testa dai miei lavori ed avvicinarmi al team manager per controllare di cosa si trattasse realmente. Posso dirvelo senza timori e senza remore: non ci credevo. Non pensavo possibile che una frizione, per quanto effettivamente strutturata come nessun’altra frizione antisaltellamento che avessi mai visto, potesse raggiungere quel livello di efficacia millantata da Christian Murari, fondatore e titolare di Radial Clutch. 

Come mia abitudine, non ho apertamente espresso un giudizio, ma ho espresso le mie controdeduzioni, trovando una persona stimolata alla crescita di se stesso, del suo prodotto, e soprattutto sicura di quello che stava proponendo…quale occasione migliore, quindi, per una sfida? E sapete bene che il nostro mood ci impone di lanciarci sempre in nuove sfide; così, con l’aiuto dell’amico Umberto Falaschi, titolare della concessionaria Falaschi Moto a Colle Salvetti, ho voluto mettere alla prova questo sistema antisaltellamento, ma mi sono preso la libertà di farlo alla Sfida da Bar… La moto test è stata posizionata su un banco prova frenato, legata, e sono stati fatti tre “lanci” per comparare i dati. Poi io ed il collega Giancarlo Brandoli abbiamo smontato la frizione senza muovere la moto dal banco, tenendola legata lì dov’era. Il tempo di sostituire la frizione originale con quella Radial Clutch, ustionandoci per ben benino le mani, sotto le indicazioni e la supervisione del suo creatore, ed abbiamo ripetuto l’esperimento.

Dopo tre lanci con il dispositivo Radial Clutch montato, la moto, una Suzuki GSX-R 1000 MY 2017, non solo ha espresso sotto i miei increduli occhi ben tre volte un sesta-seconda da 12000 giri senza mai toccare il limitatore od esprimere “puntamenti” nella scalata, ma ha dimostrato di aver guadagnato ben più di 6 CV medi in tre lanci. Ricordo ancora i dati: +8, +7,8, +6,7. 

Impressionante!



Ci sono delle occasioni in cui dubiti degli strumenti. Radial Clutch funziona così bene che ti fa dubitare!


Quindi, come dimostrato, il sistema non solo permetteva di effettuare scalate da manicomio senza intaccare l’affidabilità del motore, in virtù della sua capacità di gestire l’ascesa di giri verso il limitatore senza mai prenderlo, ma grazie alla sua struttura, ed alla formidabile efficacia dei suoi sistemi brevettati, permetteva di ridurre al minimo le dispersioni di energia tipiche delle frizioni, facendo effettivamente guadagnare dei cavalli. Va specificato però che questi dati sono da contestualizzare sul modello di moto in esame, che montava una frizione con una notevole dispersione di attriti; non su tutte le moto e su tutte le cilindrate potrete aspettarvi simili incrementi, ma percentualmente una buona idea ve la siete fatta...

Ok, quindi mi ero convinto: i dati parlavano la mia lingua, e mi confermavano quello che Christian diceva. Ma cosa avrebbe detto un pilota, di un sistema così innovativo da essere diverso da tutto ciò che poteva aver guidato fino a quel momento?

Il pilota in causa era nientemeno che Kevin Manfredi, attualmente alfiere Kawasaki nel team stock che compete nel mio amatissimo EWC, e già all’epoca conosciuto nell’ambiente con il soprannome di “Cinghiale Volante”: un nome, una garanzia… Kevin ha due caratteristiche che ho amato da subito, al di là della sua velocità in pista che è ed era palese per chiunque: è un onestissimo collaudatore, ed è capace di guidare sopra i problemi.

Le due cose, che sembrano antitetiche, invece si compensano ed aiutano a trovare la corretta strada quando provi qualcosa di così nuovo e funzionale. Il suo primo commento a caldo, dopo aver installato il dispositivo, fu lapidario: “Questa frizione ti permette di fare cose assurde. Dobbiamo rifare tutta la moto…” (Si riferiva all’assetto-nda-)


Quando la soluzione porta nuovi problemi

Effettivamente, prima di questo test, non mi era mai capitato di dover lavorare così tanto per modificare il setting generale della moto in virtù della sostituzione della sola frizione con una antisaltellamento; che per inciso, su quella moto, già c’era…ma non era una Radial…

Tra gli elementi di forza di questo dispositivo c’è quindi sicuramente la sua capacità di frenare la moto in modo estremamente composto, traslando meno carico all’avantreno, e facendolo ad una velocità regolabile, grazie ai suoi setting interni. Questo permette, in buona sostanza, di frenare ancora più avanti rispetto a quanto si penserebbe di fare, in massima sicurezza, e con una potenza frenante sconosciuta alla vostra moto con un sistema antisaltellamento tradizionale…tutto questo permettendovi anche di avere una guida più morbida, lasciandovi quindi anche la possibilità di usare molle più tenere, che a loro volta vi permettono una guida meno fisica, e fanno durare molto più a lungo le gomme… insomma, un successo su tutta la linea!

Ma, come sempre, ci sono anche degli ohimè… Una caratteristica di questo dispositivo è che è duro da azionare. Molto. Questo perché essendo un prodotto racing per davvero, ha delle molle con precarichi molto importanti, come vi avevo spiegato in questo video ( https://www.sfidadabar.it/legendbike3 ) . Tuttavia Radial Clutch è stata pensata per un uso idoneo anche all’amatore, e può essere tarata con un livello di intervento meno prestazionale, ma più confortevole; ovviamente questo porterà ad un consumo del pacco dischi leggermente superiore rispetto al suo funzionamento nella variante più spinta (Il consumo del pacco dischi resta comunque allineato con quello di una comune frizione antisaltellamento - nda- ). Noi, sulla nostra MotorPrototype abbiamo ovviato al problema grazie al comando frizione fornitoci da Accossato con interasse maggiorato, al fine di avere un migliore rapporto di leva al comando. (Ve ne avevo già dato delucidazioni qui, ricordate? https://www.sfidadabar.it/post/perché-scegliere-una-pompa-radiale-ad-interasse-variabile ). Comunque parliamo di un prodotto in costante sviluppo grazie anche al supporto di ricerca fornito dai vari team che utilizzano questo dispositivo in diversi campionati, e che certificano non solo l’efficenza, ma anche l’affidabilità di questo prodotto dal funzionamento estremamente godibile.

Quindi ci tengo, ora, ad esprimermi apertamente: è da prendere.

Sì, perché dopo aver avuto occasione di provarla personalmente, me ne sono FOLLEMENTE innamorato! A me, che sono un motociclista sì esperto, ma certamente non un pilota, ha permesso di staccare almeno 40 metri più avanti rispetto ai miei riferimenti, in massima sicurezza, e senza mai farmi dubitare un istante del controllo che avessi sulla moto! Certo, ho dovuto rifare tutto l’assetto della moto, ma dire che ne è valsa la pena è ancora poco…



Già in fase uno, al primo shakedown dinamico, l'efficacia del dispositivo Radial Clutch ha soddisfatto tester e tecnici.


Sulla nostra MotorPrototype è stata una componente che ho letteralmente imposto alla produzione, perchè la sua straordinaria efficacia, la possibilità di regolarla ad hoc, e l’incremento di prestazioni che garantisce tanto in aumento di potenza (come già detto, per gli scettici o gli sciocchi: solo per assenza di dispersioni di potenza legate alla frizione, testimoniabili da un qualsiasi banco prova) quanto in staccata , aumentando così anche la sicurezza del pilota, non potevano mancare su quella che rappresenta la nostra interpretazione di una Moto2. 

Il livello tecnico vi sembra già abbastanza alto così? Bene: seguiteci nelle prossime MotorPrototype tales, e scoprirete quanta carne siamo stati capaci di mettere al fuoco grazie ai nostri collaboratori ed alla nostra sana instabilità mentale…

Per maggiori informazioni sul dispositivo antisaltellamento Radial Clutch:

www.radialclutch.com

info@radialclutch.com

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