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La Morenica in moto: un’avventura d’altri tempi

Esiste da 5 anni. Abbiamo intervistato il deus ex machine della manifestazione


Arriva il caldo, e siamo già pronti per i primi bagni...

Marco Rutilli: Allora Andrea, siamo alle porte della quinta edizione: hai voglia di ripercorrere con me la storia di questa… come possiamo chiamarla?

Andrea Grazi: Mah…forse un sogno che, con il tempo (ma nemmeno poi tanto), ha preso sempre più forma e peso specifico. All’origine ci sono uscite goliardiche e guascone con amici volendo condividere il piacere della moto e reali sentimenti di amicizia. Ovviamente sempre tutto condito in una versione old style. Da nostalgici dentro.


MR: Aspetta! Un passo alla volta. Sul vostro sito si legge “La Morenica… sugli sterrati delle grandi battaglie”

AG: Si, l’idea era quella di far godere a chiunque dei fantastici paesaggi delle colline moreniche, dove si sono combattute cruente battaglie per l’indipendenza. Ma non è stato per niente semplice far nascere questo progetto, perché come tu ben sai organizzare un evento motoristico (ma non solo) richiede un approccio che definirei multitasking: la parte prettamente tecnica del percorso, così come i permessi, le relazioni con tutti i partner, anche istituzionali, che rendono possibile lo svolgimento della manifestazione. Ma ancora: gli sponsor, la gestione del sito ed in genere tutti i profili attinenti alla nostra proiezione esterna… Insomma: mesi di impegno appassionato di tutto lo staff… roba da scoraggiare chiunque!


MR: Chiunque ma non te, a quanto pare. Ma spiegami meglio cosa significa organizzare La Morenica

AG: Devo ammettere che all’origine l’approccio è stato molto complesso. La Morenica ha un compleanno ufficiale, sai? Precisamente il 07/12/2013 è nata l’idea, poi mi ci è voluto un anno e mezzo per organizzarla. Ma fortunatamente, tra amici e sponsor, ho anche avuto la fortuna di trovare persone che condividano i miei stessi valori, e tutto è diventato un gioco a chi riusciva a fare meglio e fare “di più” per riuscire a realizzare la nostra grande impresa. Il risultato è stato fantastico già dalla prima edizione.

Quando sono riuscito a presentare un pacchetto completo, poi, il contributo determinante del Moto Club Mincio è stato il passo decisivo alla finalizzazione del progetto.


MR: Tra l’altro so che è da sempre un evento a scopo benefico. Quindi tutto questo sbattimento lo fate davvero solo per pura passione?

AG: Assolutamente si!! Ci tengo moltissimo ad usare la massima trasparenza a riguardo.

L’evento si fonda su due cardini: un reale sentimento di festa ed amicizia fra le persone; ed un impegno filantropico in cui perseveriamo nel backstage, al termine dell’evento.


"Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell'eternità." Quindi meglio fare qualcosa di buono...


MR: Condivido pienamente lo spirito. A tal proposito: so che negli anni hai dovuto modificare il regolamento. Vuoi raccontarmi perché?

AG: Beh, sai…in realtà definisco la Morenica un progetto ancora giovane. Un po’ perché come ti ho già spiegato è un evento che non rendendo a nessuno di noi organizzatori, non può essere il centro dell’attività di nessuno, quindi non possiamo dedicargli tutto l’anno per la preparazione; un po’ perché il primo anno è stata più una smotorata tra amici fondata sul passaparola… e già così eravamo in 150… ma già dalla seconda edizione abbiamo avuto un boom di iscrizioni che ci ha costretto a regolamentare diversamente l’evento.


MR: Divisione per categorie, in stile Balance Of Performance, o cosa?

AG: Assolutamente no. Anzi, ci tengo a precisare ancora e ancora questo punto: la Morenica NON è una gara, ma una scampagnata tra i colli, come l’ha definita Picco. (Franco Picco, classe 1955, 10 Dakar, 2 vittorie al Rally dei Faraoni, ndr). Abbiamo deciso di strutturare l’evento con la partecipazione in team che inizialmente erano di due persone, poi diventate tre, anche per questo: costringere i partecipanti a non viverla come una gara. Inoltre nel tempo abbiamo dovuto aggiungere altri requisiti.


MR: Mi sembra ragionevole, anche perché non è per correre che hai ideato la Morenica… Quali sono stati gli altri paletti di cui mi parlavi?

AG: Anzitutto ci sono delle oggettive difficoltà organizzative da gestire. Considera che quest’anno abbiamo avuto richieste per un totale che oltrepassava le 400 moto iscritte… Capirai anche tu che per far partire le squadre a staffetta mantenendo il ragionevole margine di sicurezza per tutti, sarebbe stato impossibile non farla diventare una notturna! Inoltre, sempre per cercare di far crescere l’evento e renderlo qualcosa di più importante anno dopo anno, abbiamo deciso di inserire anche altri requisiti, se vuoi più tecnici, che però restassero in linea con la filosofia iniziale del progetto e che ne esaltassero lo spirito di aggregazione.


MR: Come tu ben sai, il tema della sicurezza è sempre il mio primo pensiero, quindi non posso che essere in totale accordo con la vostra decisione di limitare il numero dei partecipanti e gestire al meglio possibile le loro velleità agonistiche. Tuttavia non mi ritrovo molto nella logica del “più paletti, se mi concedi il termine, per una maggiore aggregazione”.

AG: (ride) Qui dovremmo aprire un capitolo molto più di ampio respiro, ma cercherò di sintetizzartelo così: il “Morenico” è un motociclista che ama quello che sta facendo, ama come lo sta facendo ma anche con chi lo sta facendo, non disdegna la tecnologia, ma sa tenersi alla giusta distanza da poter vivere ancora la dimensione più umana ed intima di un motociclismo che oggi è sempre più settorializzato in categorie troppo schematiche…noi qui di rigido abbiamo solo le schiene a fine giornata, e gli avambracci il giorno dopo.


MR: Quindi il “Morenico” è un monaco Shaolin della motocicletta: controllo della mente per forza del corpo.

AG: Ti dico solo questo: la federazione ha creato una categoria apposita che possa raggruppare tutti gli eventi come il nostro, definendola Discovery Vintage Heroes. Ed a me piace da matti! Il motociclista che partecipa, è un Morenico Hero.


I veri eroi vivono in un limbo tra lo spazio ed il tempo che le persone normali non sanno nemmeno che esiste.

MR: Bello: ammetto che mi piace moltissimo anche questa visione un po’ romantica della cosa. Ma ancora non capisco il concetto dei paletti come aggregazione…

AG: Come ti accennavo, è stata una necessità indotta dall’eccessivo numero di partecipanti che si iscrivevano. Il problema era importante da gestire sotto molteplici aspetti, quindi abbiamo deciso di istituire una regola che non facesse distinzioni, speculazioni o classismi inutili: semplicemente l’anno di immatricolazione della moto. Esattamente come per tutte le rievocazioni storiche, l’anno di produzione della moto definisce il limite. Poi, ovviamente, noi non abbiamo mai avuto l’obbiettivo di raggruppare necessariamente solo collezionisti di marchi blasonati: quindi in verità c’è stata fin da subito molta elasticità… ed ancora c’è; ma l’obbiettivo è quello di fissare una data in modo tassativo ed irrevocabile. Ti spiego come funziona ora: ci sono due fasi di iscrizione, la fase A e la fase B. Durante la fase A si possono iscrivere le moto fino al 1990, dopo un mese si apre la fase B, in cui si possono iscrivere le moto fino al 1996.


MR: Quindi se la griglia di partenza si riempie con la fase A, non aprite nemmeno la fase B?

AG: Capisco che vieni dal mondo delle corse, ma ti invito a non chiamarla griglia di partenza… Per noi Morenici la griglia è quella che accendiamo il sabato precedente alla manifestazione: perché la Morenica è una festa…

Diciamo che abbiamo un’idea sul numero chiuso, ma ancora ci stiamo lavorando. Come ti ho detto, cerchiamo di essere ancora elastici, ma i tempi cambieranno presto.


MR: Si, scusa… delle volte sono troppo in modalità “bandiera a scacchi”… Dici che i tempi cambieranno: ti riferisci a qualche problema in particolare?

AG: No, al contrario! Come ti accennavo, la Morenica ha riscosso un tale e tanto successo da attirare l’interesse della Federazione, al punto da essere stato invitato con il mio staff al Motor Bike Expo di quest’anno per presentare la collaborazione che è partita con la FMI. Prevedo grandi cose, ma ovviamente ci sarà una regolamentazione dell’evento che prevederà inevitabilmente un giro di vite su alcuni dettagli. Comunque sono molto fiducioso, anche il fatto che dalla Morenica siano nati dei progetti gemelli come L’Imponente che si svolge nelle vicinanze dei luoghi toccati dal fiume Po, è segno di un risveglio di interessi da parte di motociclisti e delle associazioni.


Un momento della conferenza, consacrazione del lavoro svolto in questi anni dallo staff della Morenica.


MR: Un dettaglio: già adesso so dal vostro regolamento che i partecipanti devono essere tesserati FMI, mi sbaglio?

AG: Assolutamente no, hai letto bene. Ma già da tre anni è così. Il nostro regolamento è sempre a disposizione di tutti sul sito www.lamorenica.it, ed è molto chiaro: benché si percorra almeno l’80% del percorso in off road, e quindi è fatto obbligo di usare gomme tassellate, tutte le moto partecipanti devono essere in regola con il codice della strada al 100%.


MR: Come è giusto che sia, non essendo una gara…

AG: Secondo la Federmoto, la categoria Discovery Vintage Heroes prevede che i partecipanti abbiano veicoli adatti alla circolazione su strade pubbliche o private, generalmente aperte al traffico, percorribili con mezzi.


MR: E quest’anno, a che cosa puntate?

AG: A divertirci, ovviamente! (ride) Però, come sempre, cercheremo di fare del nostro meglio per aiutare chi è meno fortunato di noi; quindi anche quest’anno aiuteremo delle associazioni che si occupano di persone con disabilità, e cercheremo di ottenere abbastanza fondi per poter comprare materiale medico all’avanguardia per pediatrie di vari ospedali nelle nostre zone. Ad oggi abbiamo già 360 partecipanti, più tutto il personale che si occuperà di presidiare i check point, i guadi, le varie postazioni fotografiche, chi si occuperà dell’accoglienza, della festa del sabato… Fidati: per uno che tra meno di due settimane diventa di nuovo padre, è un bell’impegno.


MR: Allora per te sarà una festa nella festa! Mi farebbe piacere vedere con che faccia arriverai alla partenza… 

AG: Invece di fare il brillantone, perché non vieni? Ma non pensare di fare il fighetto ad aspettarci da una parte o dall’altra! Ti infili guanti e casco, e pedali come tutti gli altri!


MR: Non ho un rapporto eccellente con il fango, ma non rifiuto mai un giro in moto. E se il giro è un avventura da eroi, non posso che accoglierla con somma gioia ed immenso onore.


Tutti pronti alla partenza!!!


Ed è così, con una provocazione a fine intervista, che ho deciso di accogliere questa sfida. Ma d’altra parte, dal preparatore ufficiale di Sfida da Bar, cosa vi sareste aspettati?

Vi racconterò l’esperienza che vivrò in questo evento, che si terrà sabato 11 e domenica 12 maggio non appena riuscirò ad usare nuovamente le mani... See you soon! 

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