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L’Alpes Adventure Motofestival visto da me

Immagine del redattore: Marco RutilliMarco Rutilli

Aggiornamento: 6 feb 2020

Sono stato ad un giovane raduno che sta velocemente crescendo nei numeri, e che dovremmo tenere d’occhio!


Un'immagine del campo prove Ducati, che fa capire la tipologia di ambiente in cui si svolge questo festival

Oggi vi parlerò di un festival di cui sono venuto a conoscenza grazie ad un amico, che si svolge a due passi dal nostro confine con i cugini d’oltralpe, nella località di Barcelonnette, situata nel dipartimento della Provenza.

Questo festival è giunto in questa sua edizione 2019 alla terza presenza consecutiva in calendario e considerando che tutto è nato dall’idea di un privato, dimostra quanto la risposta di pubblico e case giustifichi gli enormi sforzi necessari per creare questo evento lungo tre giorni.

Giusto per darvi qualche numero, parliamo di una crescita da 25 espositori nel 2017, anno di nascita di questo evento, ai 48 dell’anno successivo, ai 67 di questo 2019; 15 tra i più importanti costruttori a livello mondiale ( cito ad esempio Ducati, Yamaha, Indian, Triumph) ; ma non solo! Quale occasione migliore, infatti, di un festival in una delle più spettacolari cornici del mondo quali le Alpi sono, per promuovere dei viaggi in moto? Ed ecco quindi che già nella precedente edizione si sono piazzati ben 10 tour operator specializzati per promuovere le proprie opzioni di viaggio, ovviamente seguiti  a breve giro da 34 marchi tra abbigliamento, equipaggiamento, servizi, e quant’altro possa servire ad un appassionato motociclista.

Chiaramente anche la sezione media è stata aggiornata e curata con dovizia negli anni, grazie all’appoggio di alcuni importanti giornali di settore ed i loro siti internet, pagine FB, e ovviamente anche profili Instagram.



Per quanto sembri difficile, con una corretta istruzione si può portare in off road anche un bisonte come la Multistrada 1260 Enduro

Ma se tutto questo non vi avesse ancora fatto nascere la curiosità per la prossima edizione, aggiungerò dei succosi dettagli pratici… Anzitutto ci tengo a precisare che la Valle dell’Ubaye gode di questo evento offrendo ai partecipanti ogni specialità culinaria di cui si può fare fregio, e benché la cucina italiana non abbia molto da imparare da chicchessia, vi garantisco che ci sono libagioni che valgono il viaggio.

Ma non di solo pane vive l’uomo, e quindi andiamo al “motociclisticamente” sodo: le prove!

Esattamente come da tradizione di questo genere di attività, si lascia al pubblico la possibilità di testare i mezzi offerti dalle case, ma qui, a differenza di quelle realtà fieristiche in cui lo spazio è giocoforza molto limitato, ci si può godere il test su alcune delle più belle strade che possiate immaginare, scortati dai tester delle varie case o concessionarie che si prestano, e attentamente sorvegliati dalla Gendarmérie, che tutto vuole fuorché incappare in qualche road racer improvvisato…

In occasione di questo evento Ducati ha mostrato i muscoli, proponendo un’offerta doppia: scuola di guida su fuoristrada e tour guidato in strada. Per la prima offerta si è avvalsa della poliedrica Mutlistrada 1260 enduro, mentre per i tour ha messo a disposizione sia la conosciuta Multistrada 1260 S che la più recente Multistrada 950 S. Non serviva certo conoscere l’idioma transalpino per comprendere la soddisfazione dei motociclisti che scendevano da quelle moto, a parte quelli che lasciavano trasparire la loro voglia di macinare km, infastiditi solo dal dover rientrare così rapidamente all’ovile, ma si sa: quando ti diverti il tempo vola!


Non so se stesse guardando Alice, ma sicuramente era curioso di tutto questo traffico nel suo piccolo paesino...

In un contesto così bucolico, tra i fiori sui balconi, e la curiosità degli autoctoni, è facile stringere nuove amicizie con motociclisti con cui magari ti ritrovi a condividere un tavolo di un bistrot per mangiare un panino semplicemente perché non ci sarebbe altro posto per sedersi, e riscoprirsi così uguali tra di noi, con le stesse voglie e le stesse paure, con il desiderio di vivere la moto come un sogno di libertà. Ed è bellissimo vedere come questo fuoco sacro sia ancora vivo e ardente nei cuori di tutti quelli che, partecipano a questi eventi con l’anima della festa, e non con l’angoscia di vedere se e quanto si vende un determinato prodotto o servizio, se si può ottenere più like con un post corredato della foto perfetta, con la luce perfetta, nel contesto perfetto… Certo, il mondo gira intorno al denaro, e non sono qui a dire il contrario, ma non si può limitare tutto a questo, altrimenti che vita sarebbe?

Noi motociclisti riusciamo ancora ad essere così, imperfetti e felici. Siamo rari, quasi in via d’estinzione, ma ci siamo. Ed in questi contesti, dove nessuno di noi si misura con l’altro per cosa indossa, per quale smartphone possiede, o per quanto è gonfio il suo portafogli, riusciamo a guardarci in faccia l’un l’altro, indipendentemente da tutto e tutti, e sorriderci.

Questo è forse quello che più di ogni altro elemento vi dovrebbe spingere a provare questo festival il prossimo anno: la possibilità di sorridere, moltissimo.

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